La storia del Castello Sem Benelli

Dalla nascita del drammaturgo Sem Benelli alla realizzazione del suo grande sogno, fino ad arrivare ai giorni nostri. Ripercorriamo insieme le tappe fondamentali della storia di questo prestigioso e iconico castello, un’opera d’arte unica al mondo che continuerà a dominare per sempre la scogliera di Zoagli in tutto il suo originario e sfarzoso splendore.

1877

Nasce Sem Benelli

Poeta, scrittore e drammaturgo italiano, divenuto celebre anche negli Stati Uniti per “La cena delle beffe”. Sem Benelli nacque da una famiglia umile il 12 agosto 1877 a Prato, in località Filettole. Dopo una breve carriera giornalistica, proseguì gli studi umanistici da autodidatta. Nel 1908 scrisse la sua prima commedia “Tìgnola” e solo un anno più tardi quella “Cena delle beffe” che fu il suo grande capolavoro oltre all’opera lirica “L’amore dei tre re” che nel 1914 incantò il pubblico del Metropolitan di New York sotto la direzione di Arturo Toscanini.

Dopo avere debuttato intorno ai vent’ anni nel giornalismo e nel teatro, diresse per qualche periodo la rivista Poesia insieme a Vitaliano Ponti e a Filippo Tommaso Marinetti, che l’ aveva fondata nel 1905.

Sulle prime interventista, poi legionario fiumano e non ostile a Mussolini, il drammaturgo cambiò decisamente idea dopo il delitto Matteotti, nel 1924, divenendo un fiero avversario della dittatura, tanto da fondare la Lega italica

 

1911

Il suo arrivo a Zoagli

Dopo aver vissuto a Prato e poi a Milano, tra il 1909 e il 1910 iniziò ad apprezzare le coste di Liguria, alternando i suoi soggiorni tra Portovenere, Lerici e San Terenzio, in quello che lui stesso ribattezzò “il golfo dei poeti“.

Nel 1911 Sem Benelli approdò quindi a Zoagli, dove scelse di trasferirsi e continuare a scrivere. Qui, grazie ai ricavati dei diritti d’autore della sua opera In particolar modo “La cena delle beffe”) e della Compagnia Stabile “benelliana”, acquistò da un certo Giovannino delle Gallerie il terreno in località Monteprato su cui farà erigere il proprio maniero.

Durante i lavori di progettazione e costruzione del Castello, Sem Benelli abitò a Zoagli nella soprastante frazione di San Pietro di Rovereto, dove affittò la villa Capitanio-Soracco.

 

1912-1914

La grande commessa

Sem Benelli affidò la costruzione del suo castello a Giuseppe Mancini, amico architetto e scenografo teatrale che lo scrittore definì come un “poeta dell’architettura”.

Sulla data di realizzazione, le fonti non sono univoche. Il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali data la costruzione al 1912. La maggior parte delle testimonianze lo colloca nel 1914. Il progetto risale al 1910, un progetto che lo stesso Mancini definì: “”

 

Costruzione castello Sem Benelli - Fondazione Piero Portaluppi (portaluppi.org)

1933

La menzione

Nel 1933, lo scrittore e critico d’arte Raffaele Calzini indicò il Castello di Sem Benelli come “costruzione emblematica” dell’anno 1914, assieme ad altri due edifici milanesi: il palazzo Viviani-Cova di Adolfo Coppedè, e la casa Berri-Menegalli di G. Arata.

 

1943

La vendita del castello

A causa delle sue precarie condizioni finanziarie (in parte dovute alla cattiva gestione del proprio patrimonio, in parte alle difficoltà creategli dall’ostracismo del regime), nel 1943 fu costretto a vendere il suo amato Castello all’industriale milanese Costantino Lentati. Dalla sofferta procedura di alienazione, Sem Benelli riuscì comunque ad assicurarsi l’usufrutto vitalizio dell’attigua villetta del giardiniere.

 

1949

Morte di Sem Benelli

Sem Benelli morì a Zoagli nel dicembre 1943, nella villetta del giardiniere su cui ancor oggi campeggia una lapide commemorativa, scritta da Salvador Gotta, che recita:

Qui / dove visse sognò scrisse sofferse Sem Benelli / poeta drammaturgo / patriota soldato / si spense il 18 dicembre 1949 / Zoagli / che di sua natural bellezza / accese l’alto spirito / qui con esso riafferma / l’amoroso posto di fede / per sempre

La sua salma fu tumulata nel cimitero di Zoagli come egli stesso aveva indicato: “I Liguri sono bravi, perché sono tutti per loro e i loro propositi. Lascerò ai Liguri ogni cosa mia: questo scoglio è di loro; il mio museo; il mio scheletro. Li rispetteranno con poche parole, come rispettano quello che uno ha, basta che rispetti il loro”. A discapito delle volontà testamentarie, un anno più tardi le sue spoglie furono traslate a Prato, nel chiostro di S.Domenico della sua città natale, mentre parte dei suoi beni (3.080 volumi a stampa e 140 plichi di manoscritti) divennero di proprietà della Società Economica di Chiavari.

 

Anni ’50

L’ultimo concerto

Un interessante e dettagliato articolo pubblicato nel 2017 sulla rivista Casa Vogue, menziona quello che fu l’ultimo evento pubblico di cui si abbia memoria svoltosi all’interno del Castello: si trattò di un concerto del celebre pianista bresciano Arturo Benedetti Michelangeli portato in scena negli anni Cinquanta.

 

1977

Il vincolo ministeriale

Nel febbraio 1977 l’intero immobile e il suo parco furono posti sotto la tutela del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali che riconobbe e classificò il Castello di Sem Benelli o di Monteprato come “…un singolare esempio di architettura eclettica con reminiscenze formali neogotiche e liberty che integrate nella lussureggiante vegetazione eterogenea del suo parco, costituisce caratteristica fondamentale nell’ambiente naturale della costa”.

 

1979-1987

Frazionamento e ristrutturazione

Le prime istanze di frazionamento del Castello furono presentate nel 1979. Il delicato iter di trasformazione compirà un significativo passo avanti il 31 maggio 1980 quando la Regione Liguria, previa autorizzazione della Soprintendenza, acconsentì alla concessione edilizia che permise la vera e propria esecuzione del restauro conservativo e della ristrutturazione globale dell’immobile.

Il 16 giugno 1980 vengono così avviati i lavori che si protrarranno fino al 30 maggio 1984. Nello stesso anno gli architetti Antonio Locatelli e Angelo Torricelli curarono il progetto di arredamento d’interni di tre sontuosi appartamenti del castello. Un lavoro di ricerca e valorizzazione della struttura che si protrarrà fino al 1986. Nel frattempo le proprietà private all’interno del castello diventano 11: i lavori potranno definirsi definitivamente conclusi nel 1987, con il rilascio del titolo di abitabilità da parte del Comune di Zoagli.

2001-2004

Il consolidamento esterno

L’eterogeneità dei materiali e la salsedine del mare resero necessario un radicale consolidamento e restauro della struttura. Un meticoloso intervento realizzato ad opera degli architetti Giorgio Bagnasco e Paolo Costa che hanno saputo riportare il Castello all’originario splendore.

Il cantiere ha proceduto per fasi successive. Il suo avvio risale al luglio 2001, con una campagna di rilievi volta a individuare le prime informazioni che ha evidenziato la necessità di realizzare un “cantiere pilota” che permettesse, attraverso analisi e sperimentazioni locali, di individuare le tecniche definitive da applicare sull’intero corpo edilizio.

Scelta la torre levante per la posizione di facile accesso, nel 2002 gli architetti hanno proceduto al restauro sperimentando le tecniche individuate. L’avvio del cantiere principale risale al 2003 e ha visto la conclusione dei lavori nel corso del 2004.

 

Oggi…

La storia continua…

Grazie all’amorevole cura degli attuali proprietari, il Castello di Sem Benelli conserva inalterato il suo fascino originale. Una storia esclusiva di cui anche voi oggi potete far parte acquistando una preziosissima gemma di questo meraviglioso gioiello…

La casetta del poeta